Il grande impatto di ogni piccolo atto di Gentilezza (verso gli altri e se stessi)

Quando parliamo di gentilezza ci riferiamo ad un comportamento prosociale caratterizzato da un atteggiamento di cura, accoglienza e considerazione

In linea generale tale comportamento muove dal presupposto che non ci debba necessariamente essere un ritorno personale eppure, indirettamente, questo in qualche misura è sempre presente.

Infatti, la gentilezza incide profondamente sul nostro benessere emotivo e sulle dinamiche relazionali. Diverse ricerche in campo psicologico mostrano come praticarla possa portare a dei benefici per se stessi, per l’altro e più in generale per la società stessa.

Rispetto ai benefici per l’individuo che la pratica ci riferiamo ad esempio un miglioramento del proprio stato d’animo, della propria autostima ed autoefficacia. Si è osservato come praticare atti gentili (anche piccoli) possa contribuire a ridurre i livelli di cortisolo ed aumentare il rilascio di dopamina e ossitocina, portando quindi ad una riduzione dello stress a favore di un maggiore senso di calma e benessere

I benefici per l’altro, cioè il destinatario diretto dell’atto gentile, anche in questo caso riguardano una maggiore sensazione di positività e benessere oltre che il sentirsi compreso e meno solo.

In un'ottica invece più allargata e generale, guardando quindi alla comunità nel suo insieme, gli atti gentili, essendo contagiosi, possono contribuire a creare un clima virtuoso di emozioni positive e un senso di connessione più autentico

Un aspetto molto importante rispetto a questo tema e a volte ingenuamente tralasciato o dato per scontato è quello legato al concetto di auto-gentilezza (o più comunemente auto-compassione). 

Per auto-gentilezza si intende il trattare noi stessi con lo stesso atteggiamento di accoglienza e compassione che rivolgeremmo all’altro, che sia un amico, un familiare o anche uno sconosciuto. Essere gentili con gli altri, come abbiamo detto, è importante ma lo è allo stesso modo esserlo con noi stessi. Eppure praticare l’auto-gentilezza a volte può sembrarci più difficile, probabilmente perché non sempre siamo abituati a trattarci con la stessa comprensione che dedichiamo agli altri.

In alcuni casi, pur essendone capaci, abbiamo bisogno di ricordarlo a noi stessi più spesso, altre volte invece dobbiamo prima imparare a farlo. La buona notizia è che questo è sempre possibile, si può imparare a trattarsi con gentilezza in ogni momento e fase di vita. Accogliere i nostri errori o le nostre imperfezioni, magari immaginando in un primo momento di rivolgerci ad un amico, può essere il primo passo per creare e rafforzare un rapporto gentile con noi stessi.

È possibile coltivare la gentilezza ed anche l’auto-gentilezza, quindi anche la propria intelligenza emotiva a cui queste sono profondamente legate, attraverso piccoli gesti quotidiani, allenandoci quindi, da un punto di vista sia emotivo che cognitivo, ad orientare il nostro sentire verso l’altro e verso noi stessi con un’attitudine di apertura, comprensione, simpatia ed accoglienza.

Veronica Puccio

Sostegno Psicologico Individuale per Adulti e Adolescenti, Sostegno Psicologico di Coppia e Supporto alla Genitorialità in Studio a Torino e Online.

https://psicologapuccio.it
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