Educare all’Amor Proprio: il più efficace atto di prevenzione
Perché non mi ama come vorrei o quanto lo/a amo io? Com’è possibile che io mi ritrovi così spesso all’interno di relazioni sbagliate? Cosa mi spinge verso un certo tipo di partner?
Si tratta di domande frequenti ma estremamente complicate e i cui tentativi di risposta possono essere ampi ma probabilmente mai esaustivi. Gli elementi che entrano in gioco nella scelta del partner sono molteplici così come le motivazioni che ci spingono a ricercare, di solito in maniera inconsapevole, relazioni di un certo tipo. Riuscire ad individuare alcune di queste motivazioni richiede un lavoro personale e quindi estremamente soggettivo.
Ciò su cui possiamo invece generalizzare, in qualche misura, è il concetto di amor proprio, inteso qui come fattore di protezione rispetto al coinvolgimento in relazioni disfunzionali.
Ma cosa si intende per amor proprio? Come vuol dire, davvero, amare se stessi?
Amarsi vuol dire tante cose e nessuna di queste è scontata. Significa accettare ed accogliere con gentilezza i propri errori, riconoscendoli come profondamente umani e quindi inevitabili. Può anche essere sinonimo di rispettare, ascoltare e soprattutto permettere ad ogni parte di sé di esistere, comprese quelle sensazioni o emozioni fastidiose, quelle che riteniamo “brutte”. Ma, soprattutto in termini preventivi, l’amor proprio ha a che fare con il riconoscimento del proprio valore, che altrimenti più difficilmente arriverà dall’esterno, dall’altro. In questo senso, è semplice intuire come tale pratica possa essere un importante fattore preventivo. Se non riesco a trattare me stesso con gentilezza e a riconoscermi il giusto valore come potranno farlo gli altri? Come potrò avere una relazione sana con l’altro se prima ancora non riesco ad averla con me stesso/a?
Come per molti altri aspetti della vita, anche amare se stessi richiede un po' di allenamento ma soprattutto che ci venga insegnato. In particolar modo negli anni dello sviluppo, già dall’infanzia e ancora di più durante l’adolescenza, educare all’amor proprio può essere estremamente funzionale e protettivo sia nel breve che nel lungo termine. Il problema è che non sempre ciò accade. A volte si tende a non dare la giusta importanza a questo aspetto, lo si da quasi per scontato, ed il rischio può essere quello di trasmettere l’idea che il nostro valore, ad esempio le attenzioni e l’affetto che meritiamo, venga deciso soltanto nella relazione con l’altro e attraverso le modalità che questo ci riserva, che quindi, anche se disfunzionali, possono sembrarci le uniche possibili.
L'aspetto positivo è che, anche nel caso in cui pensiamo che non ci sia mai stata insegnata, possiamo imparare ed affinare la pratica di amor proprio in qualsiasi momento, riuscendo così ad individuare quali sono le modalità di relazione più giuste per noi e di conseguenza riconoscendo quelle potenzialmente rischiose.
Dunque, come dicevamo all’inizio, i motivi alla base della dinamica che ci porta ad intraprendere e perseguire (involontariamente, ricordiamo) relazioni che possiamo definire non-sane sono molteplici ed individuarli richiede un importante sforzo conoscitivo di se stessi. In quest’ottica, un primo importante passo può essere quello di scegliere di lavorare attivamente per migliorare la relazione più importante e duratura che abbiamo, quella con noi stessi, al fine di poter poi affrontare anche le altre con maggiore facilità.
Redatto dalla Psicologa Veronica Puccio a Torino e Online.
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